I Paralumi della ragione vincono il campionato nazionale giovanile di debate

Sedici squadre articolate in quattro gruppi, esito di una selezione di 74 squadre iscritte. La vincente di ciascun girone accede alle semifinali. Tre dibattiti sabato 24 maggio, semifinale e finale la domenica mattina seguente. I Paralumi della ragione sono accoppiati con due squadre toscane e una piemontese (IIS Cellini di Valenza Po, più volte incontrata). Si parte con un impromptu. Elisa Bruno (5C), Tommaso Rigallo (5C) e Giulia Bracco (5C) si aggiudicano l’incontro per 2-1. Ottima prestazione di gruppo e, come diventerà a mano a mano evidente nel corso dei dibattiti, ottima capacità argomentativa. Dopo una breve pausa la squadra argomenta nella posizione PRO nel tema preparato QA introdurrebbe un mercato globale unificato per lo scambio di emissioni di carbonio. Nicolò (5C) Enrietti, Tommaso Rigallo (5C) e Giulia Bracco (5C) valorizzano l’enorme mole di lavoro svolto, anche con il professor Vito Frontuto, ricercatore di gestione delle risorse naturali presso il Dipartimento di Economia e Statistica di Torino. L’esito del dibattito è un’aggiudicazione per 3-0. Dopo la pausa pranzo si continua nel pomeriggio con un impromptu a tema ambientale. Elisa Bruno, Sofia Olivero (5B), Giulia Bracco elaborano una linea argomentativa coerente e senza sbavature. Esito: vittoria a maggioranza. Primo posto nel girone.

Domenica mattina, ore 9.00. Semifinale contro la squadra favorita, la pugliese I sette belli. La mozione, impromptu ambientale, ha come titolo Questa Assemblea crede che i movimenti ambientalisti dovrebbero battersi per una rapida cessazione delle attività delle aziende del settore degli idrocarburi (e.g. estrazione di carbone, petrolio e gas, raffinazione, distribuzione, compravendita...) piuttosto che per una transizione ecologica delle stesse. Nicolò Enrietti, Sofia Olivero, Tommaso Rigallo sfoderano la prestazione perfetta, capace di argomentare, confutare, individuare le linee deboli altrui, ma, soprattutto, di spiegare la complessità del problema partendo da libri e ricerche letti e interiorizzati. Gli avversari sono abili nelle confutazioni ma meno propositivi rispetto ai Paralumi. La differenza la fa la solida conoscenza dei documenti internazionali (Agenda 2030, Cop 29, Green Deal europeo) unita alla letteratura che contesta la possibilità di un disaccoppiamento tra crescita economica e transizione economica come il Capitale dell'antropocene di Kohei Esito: vittoria 3-2.

Trenta minuti di pausa e finale contro i lombardi Easy Frisi. Il sorteggio determina la difesa della posizione PRO. Enrietti, Rigallo e Bracco dimostrano una superiorità netta sia come conoscenze sul tema della finanza climatica sia come strategia. Tali competenze sono riconosciute dalla giuria composta da 7 giudici con verdetto all’unanimità.

Termina con una splendida vittoria il percorso iniziato in quarta liceo. Decine e decine di dibattiti svolti, di sabati trascorsi al bar o in parchi a preparare le differenti posizioni, di rinunce a impegni più piacevoli, hanno prodotto un risultato non del tutto disatteso. La vittoria è merito dell’intelligenza e della disponibilità dei debaters a studiare temi di grande complessità, sempre nella convinzione che prima dello speaker ci fosse il cittadino istruito e informato. Il primo posto è anche conseguenza del valore aggiunto di Emma Restagno, ex studentessa e dibattente, che ha affiancato il prof. Vincenzo Sorella nella formazione e negli allenamenti nel corso di quest’anno. 

Si chiude un ciclo. A sintetizzare l’esperienza le parole di Elisa Bruno, capitana e leader emotivo del gruppo:

Un percorso durato tre anni, iniziato quasi per gioco, ma che si è trasformato in un’autentica esperienza di crescita individuale e collettiva. Abbiamo imparato non solo cosa significa dipendere l’uno dall’altro, ma interrogarsi continuamente sui temi più svariati; ci ha consentito di diventare cittadini e cittadine più consapevoli. Ci porteremo nel cuore questa esperienza e concordiamo tutti che grazie a questo percorso il liceo non è stato solo una mera acquisizione di nozioni, ma una palestra di cittadinanza attiva.