Comunicato del Liceo Vincenzo Gioberti

In quanto comunità scolastica del Liceo classico e linguistico statale ‘Vincenzo Gioberti’ impegnata nell’insegnamento, nella ricerca e nell’educazione, esprimiamo sgomento e disapprovazione per la repressione esercitata dalle forze di pubblica sicurezza alle manifestazioni studentesche di Pisa e Firenze promosse per richiedere il cessate il fuoco in Ucraina e Palestina.

Non convincono le parole del comunicato stampa della Polizia di Stato sulle “difficoltà operative di gestione”; non convincono per l’uso ingiustificato della forza su manifestanti pacifici, molti dei quali minorenni. Di fronte a ogni legittima critica alla crisi multi-sistema – dalla politica internazionale all’ambiente – che attraversa la società, la risposta delle autorità è una ottusa e cinica gestione dell’ordine pubblico. Analoghi episodi del passato e situazioni recenti suggeriscono una linea politica volta a disincentivare la presenza delle giovani generazioni nello spazio pubblico e a reprimere il dissenso mediante l’esercizio indiscriminato della forza.

Facciamo nostra la richiesta di una normativa in linea con gli standard internazionali che preveda l’utilizzo di codici identificativi alfanumerici visibili sulle uniformi degli agenti impegnati in attività di ordine pubblico.

Contestualmente facciamo nostre le parole del Presidente della Repubblica comunicate al Ministro dell'Interno: “l'autorevolezza delle Forze dell'Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”. Rileviamo, inoltre come il diritto di manifestazione sia costituzionalmente sancito e non possa essere considerato un disturbo arrecato alla comunità o alla cittadinanza.

Infine, sottolineiamo come non sia più possibile tacere sull’uso selettivo della forza verso cortei e manifestazioni di chiaro orientamento progressista e liberaldemocratico, mentre analoghi episodi di revanchismo neofascista e nazionalismo conservatore  appaiono essere tutelati.

Si tratta di segnali di allarme incompatibili con i valori di dialogo, pluralismo, tolleranza e pace che sostanziano l’idea di educazione civica che quotidianamente portiamo nelle nostre classi.

 

Seguono firme 93 firme